Iniziamo con i nostri “Editoriali” in cui cercheremo di far comprendere quali saranno i temi e gli obiettivi della nostra squadra giovane, forte e molto motivata.
Abbiamo dei SOGNI e anche la FANTASIA necessaria per poter credere di attuare quanto dichiarato nel nostro articolato e serio programma elettorale.
Come potremmo pensare ad un cambiamento del nostro meraviglioso paese privandoci di questi strumenti?
Se cancelliamo sogni e fantasia possiamo ancora pensare ad una “Brunello che Cambia”?
E’ difficile pensarlo e anche lontanamente immaginarlo!
Possiamo credere possibile un cambiamento rivisitando questi ultimi anni di staticità assoluta e procedendo su questa strada?
Questo vorrei domandare ai brunellesi e a tutti coloro che amano questo paese.
Vogliamo continuare a camminare sul sentiero in cui ci siamo imbattuti sino ad oggi che ci ha portato quello che tutti noi abbiamo davanti agli occhi e ci vogliamo pure togliere anche solo la voglia e l’entusiasmo, oltre che la speranza, di poter cambiare?
Se è questo ciò che vogliamo siamo fortunati perché possiamo avere anche questa alternativa, perché la democrazia, fortunatamente, ci offre ancora questa possibilità.
Non credo però che un obiettivo così spento possa essere un desiderio condiviso, non credo che la rassegnazione possa avere coinvolto anche le giovani leve! Se così fosse saremmo davvero finiti!
Certamente la voce dei paladini storici dell’esperienza amministrativa, tra i quali peraltro potrei annoverarmi, ha un peso e un’autorità che spesso può andare facilmente a stroncare ogni forma di iniziativa fuori dai canoni tradizionali, ma è di questo che oggi noi tutti abbiamo bisogno, dobbiamo saper vedere strade nuove con occhi nuovi e non solo nel pubblico amministrare ma in tutto quanto gira intorno a noi, economia compresa.
Vedere sparire ogni forma di attività culturale dopo il mio trasferimento in altro ente non è stato del tutto piacevole, come non era piacevole incontrare le persone che ti chiedevano con gli occhi sbarrati quando saremmo ancora tornati alla Scala piuttosto che a vedere qualche bella mostra o più “semplicemente” come potere riascoltare in Santa Maria qualche concerto dell’Orchestra “I Pomeriggi Musicali” di Milano.
Nulla, nemmeno un segno di tutto questo in questi ultimi dieci anni, qualche occasionale concerto, qualche iniziativa locale, nient’altro.
La volontà che ora sembra rinascere in questo senso e in questo preciso momento, non può arrivare senza creare un minimo di sbalordimento e qualche lecito dubbio.
Voi saprete sicuramente valutare con obiettività e memoria.
Manuela Codazzi