Dolcetto o scherzetto? Questo non è un gioco

Non si scherza con i servizi sociali, ci sono in gioco minori, anziani, disabili, intere famiglie in situazione di grave disagio, non ci si può permettere di concordare e sciogliere convenzioni  che tutelano  i più deboli senza tenere conto della responsabilità che questo comporta.

Stiamo parlando della convenzione per la gestione dei servizi sociali che è stata approvata con grande fretta l’8 aprile 2014, sottoscritta il 22 maggio 2014, proprio a ridosso delle elezioni comunali  con la quale si prendevano impegni di collaborazione con i Comuni di Azzate (capofila) e Casale Litta sino all’anno 2017, impegni che da lì a poco più di un mese, i fortunati vincitori delle elezioni si sarebbero ritrovati addosso  loro malgrado. L’urgenza era stata giustificata dalla scadenza (fine giugno)che è stata poi regolarmente prorogata, come da copione, per la definizione delle convenzioni di servizi tra Comuni sotto i 5000 abitanti.

Fortunatamente  accade che la lista che ha ottenuto la fiducia dell’elettorato  contiene rappresentanze proprio di quell’amministrazione che ha approvato a suo tempo questo progetto, pertanto sin qui tutto sembrerebbe andare per il verso  giusto e cioè garantire una continuità amministrativa almeno nelle scelte importanti.

 Se non che, a ridosso dello scadere del primo anno di vita della convenzione,  arriva in Consiglio Comunale l’approvazione dello scioglimento della stessa  convenzione.

E’ inevitabile lo stupore della minoranza , soprattutto quando viene comunicato che tale decisione è determinata dal fatto che  non è migliorata la qualità dei servizi e  non è stata contenuta la spesa.

Per quanto riguarda la qualità dei servizi forniti ci rimettiamo al parere dei cittadini, mentre per quello che riguarda la spesa , 11.000 euro era il contributo spese  da versare annualmente al Comune di Azzate in qualità di Comune capofila (circa 3000 euro in più rispetto alla convenzione precedente..)era un dato oggettivo del quale c’era piena conoscenza sin dalla sottoscrizione dell’accordo, probabilmente è  sfuggito qualcosa in sede di conteggio. Si è anche percorsa la strada del “prestito” ad ore di nostro personale comunale per ammortizzare la spesa ma non è stata un’idea geniale a quanto pare.

Questo scioglimento per ora è stato sospeso in attesa del parere della Prefettura in quanto sono emersi, da parte del Comune di Azzate, pareri discordi in merito alla legittimità di questa interruzione che vede un impegno sottoscritto  a suo tempo con scadenza nell’anno 2017(convenzione).

Questi pochi mesi di attività sono stati una campionatura poco consistente per fare un bilancio definitivo sulla qualità del servizio, sembra sia stato poco garantito il tempo  necessario per un armonico passaggio di consegne, quello per  l’avvio di una nuova impostazione dei servizi da parte di una nuova assistente sociale nonché responsabile del servizio ed il comprensivo periodo di verifica sul nostro territorio. L’unica cosa certa era l’impegno economico: 11.000 euro/anno da pagare al Comune di Azzate.

 Insomma, dopo un’approvazione precipitosa, vediamo una altrettanto precipitosa voglia di chiudere la convenzione.

Ci troviamo ancora una volta a “giocare” sulla pelle delle persone che già sono penalizzate per i più disparati motivi e ancora una volta vediamo che  purtroppo anche nel nostro piccolo, in forma meno eclatante e poco visibile, accadono vicende che poco hanno da invidiare a clamorosi casi di cronaca nazionali. 

 

Manuela Codazzi